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14/01/2025

Nuova legge sull’affitto breve: cosa cambia per i proprietari nel 2025

Con l’obiettivo di rendere il mercato degli affitti brevi più equo e regolamentato, il governo italiano ha approvato nel 2025 una nuova normativa. Queste regole mirano a garantire maggiore trasparenza, tutelare gli inquilini e affrontare problemi come la concorrenza sleale nel settore turistico. Scopriamo nel dettaglio le principali novità, i requisiti per i proprietari e le implicazioni della legge.

1. Requisiti principali: cosa cambia per i proprietari?
I nuovi requisiti per gli affitti brevi sono progettati per uniformare il settore e ridurre le irregolarità.

  • Codice Identificativo Nazionale (CIN):
    Ogni alloggio destinato ad affitto breve deve essere registrato presso il Comune di appartenenza e ricevere un Codice Identificativo Nazionale (CIN). Questo codice deve essere obbligatoriamente inserito in ogni annuncio pubblicato sulle piattaforme online come Airbnb, Booking.com o similari.
  • Limite massimo di giorni:
    Gli affitti brevi non possono superare i 120 giorni complessivi all’anno per lo stesso immobile, a meno che il proprietario non decida di convertirlo in un’attività ricettiva professionale. Questa limitazione è pensata per scoraggiare la trasformazione di interi edifici in affitti brevi, a scapito del mercato residenziale.
  • Obblighi fiscali:
    I proprietari devono dichiarare i redditi derivanti dagli affitti brevi e applicare la cedolare secca del 21% o, in alternativa, il regime fiscale ordinario. Per incentivare la regolarità, l’Agenzia delle Entrate sta implementando un sistema di monitoraggio incrociato con le piattaforme digitali.

2. Controlli e sanzioni: cosa rischia chi non si adegua?
Il mancato rispetto delle nuove norme comporta sanzioni significative:

  • Multe salate:
    I proprietari che non registrano l’immobile o non indicano il CIN negli annunci possono essere multati con importi che vanno da 5.000 a 10.000 euro per ciascuna violazione.
  • Controlli incrociati:
    Il governo ha annunciato l’introduzione di una piattaforma unica nazionale che consentirà ai Comuni e all’Agenzia delle Entrate di verificare in tempo reale la regolarità degli affitti brevi. Questo sistema aiuterà a identificare i proprietari che non rispettano le regole.
  • Blocco degli annunci irregolari:
    Le piattaforme digitali saranno obbligate a rimuovere gli annunci che non riportano il CIN. In caso di inadempienza, anche le piattaforme rischiano sanzioni.

3. Impatti sul settore turistico e immobiliare
La nuova legge avrà un impatto significativo sia sui proprietari sia sull’intero settore immobiliare:

  • Maggiore trasparenza e competitività:
    Le regole mirano a garantire una concorrenza più equa tra affitti brevi e strutture ricettive tradizionali, come hotel e bed & breakfast. Secondo Federalberghi, la regolamentazione potrebbe portare a un aumento delle prenotazioni nelle strutture alberghiere, soprattutto nelle grandi città.
  • Effetti sul mercato residenziale:
    Limitando gli affitti brevi, molti proprietari potrebbero decidere di tornare a offrire i propri immobili per contratti di locazione a lungo termine, contribuendo a ridurre la pressione sul mercato degli affitti nelle aree urbane.
  • Opportunità per i proprietari conformi:
    I proprietari che rispettano le regole potranno beneficiare di una maggiore fiducia da parte degli inquilini e ottenere visibilità su piattaforme digitali ufficiali.

4. Come adeguarsi alle nuove norme?
Per evitare problemi legali, i proprietari devono:

  1. Registrare l’immobile presso il Comune: Contatta il tuo Comune per conoscere le modalità di registrazione e ottenere il CIN.
  2. Aggiornare gli annunci online: Verifica che ogni annuncio includa il CIN e sia conforme alle nuove linee guida.
  3. Conservare la documentazione fiscale: Mantieni traccia di tutte le transazioni e dei contratti per essere pronto in caso di controlli.
  4. Informarsi regolarmente: Consulta siti ufficiali come Gazzetta Ufficiale o Agenzia delle Entrate per aggiornamenti normativi.

Conclusione
Le nuove regole per gli affitti brevi rappresentano un passo importante verso un mercato più equo e trasparente. Tuttavia, i proprietari devono essere pronti ad adattarsi, rispettando i nuovi requisiti e cogliendo le opportunità offerte da un mercato più regolamentato. Prepararsi adeguatamente e mantenersi informati è la chiave per evitare sanzioni e sfruttare al meglio le potenzialità di questo settore.

14/01/2025

Mercato immobiliare 2024-2025: i dati ufficiali e le previsioni future

Il mercato immobiliare italiano è in continua evoluzione, influenzato da fattori macroeconomici, politiche governative e cambiamenti demografici. Nel 2024, il settore ha mostrato segni di ripresa dopo anni di fluttuazioni, e le previsioni per il 2025 indicano ulteriori progressi. Questo articolo analizza i dati ufficiali e offre una panoramica sulle tendenze future.

1. Compravendite in crescita: il ritorno della fiducia nel mercato

Secondo un rapporto dell’ISTAT, le compravendite immobiliari nel 2024 sono cresciute del 5% rispetto all’anno precedente, un segnale che riflette una maggiore fiducia degli investitori e dei privati. I tassi d’interesse, dopo il picco del 2023, si sono stabilizzati al 3,5% in media per i mutui a tasso fisso, rendendo l’acquisto di immobili più accessibile.

  • Distribuzione geografica: Le regioni del Nord Italia, come Lombardia ed Emilia-Romagna, hanno registrato l’aumento più significativo, con incrementi del 6,8% nelle compravendite. Il Sud, sebbene con una crescita più lenta (+3,2%), mostra segnali di miglioramento grazie a politiche di incentivazione per i giovani acquirenti.
  • Segmenti in espansione: Gli immobili di nuova costruzione e quelli con certificazioni energetiche elevate (classi A e B) sono i più richiesti. Questo fenomeno è legato agli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica e all’aumento della sensibilità ambientale.

2. Affitti: una domanda inarrestabile

Il mercato degli affitti ha visto un aumento senza precedenti, trainato da due principali fattori: il lavoro da remoto e il ritorno in presenza degli studenti universitari.

  • Dati sulle prenotazioni: Airbnb ha registrato un incremento del 15% nelle prenotazioni di affitti brevi nelle città come Milano, Roma e Firenze durante il primo semestre del 2024. Parallelamente, secondo uno studio di Immobiliare.it, la domanda di affitti a lungo termine è cresciuta del 7%, con un picco nelle città universitarie.
  • Aree di maggiore richiesta: Quartieri ben collegati ai centri urbani o vicini a poli universitari sono i più richiesti. Ad esempio, a Bologna, il prezzo medio di una stanza singola ha raggiunto i 500 euro al mese, segnando un aumento del 10% rispetto al 2023.

3. Previsioni per il 2025: cosa aspettarsi

  • Stabilità nei tassi d’interesse: Secondo Nomisma, i tassi sui mutui dovrebbero rimanere stabili, incoraggiando un’ulteriore crescita delle compravendite.
  • Aumento degli investimenti esteri: Le politiche governative per attrarre investitori stranieri, come la semplificazione burocratica, stanno già dando i primi frutti. Nel 2024, il 20% delle compravendite nelle principali città è stato effettuato da acquirenti internazionali, soprattutto da Germania e Stati Uniti.
  • Sfide e opportunità: La carenza di immobili nuovi potrebbe rappresentare una sfida. Tuttavia, le iniziative per la rigenerazione urbana, sostenute dai fondi europei, potrebbero mitigare questo problema.

Conclusione

Il mercato immobiliare italiano si avvia verso un periodo di stabilità e crescita. Monitorare i dati ufficiali e le previsioni è cruciale per chiunque voglia investire o acquistare una casa.

14/01/2025

5 errori da evitare quando si firma un contratto di affitto

Firmare un contratto di affitto è un passo cruciale, ma spesso si commettono errori che possono portare a problemi legali o finanziari. Ecco una guida pratica per evitarli.

Errore 1: Non leggere attentamente tutte le clausole
Molte persone trascurano di analizzare dettagli importanti, come le spese condominiali o eventuali penali in caso di recesso anticipato. Secondo Altroconsumo, il 30% dei locatari non verifica i dettagli legati a costi extra.

Errore 2: Mancata registrazione del contratto
Un contratto non registrato presso l’Agenzia delle Entrate è nullo e può comportare sanzioni fiscali per il proprietario. La registrazione è obbligatoria entro 30 giorni dalla firma e garantisce diritti a entrambe le parti.

Errore 3: Non chiarire chi paga le manutenzioni
Specificare nel contratto chi è responsabile per la manutenzione ordinaria e straordinaria può evitare conflitti futuri. Ad esempio, secondo la normativa italiana, il proprietario copre le spese straordinarie mentre l’inquilino si occupa di quelle ordinarie.

Errore 4: Trascurare la documentazione fotografica
Non allegare foto dettagliate dello stato dell’immobile al momento della consegna può generare dispute. La documentazione fotografica è essenziale per prevenire disaccordi su eventuali danni.

Errore 5: Non concordare termini precisi per il deposito cauzionale
Il deposito cauzionale è spesso motivo di attrito tra proprietari e inquilini. Specificare chiaramente le condizioni per il rimborso è fondamentale per evitare incomprensioni. Ad esempio, l’Accordo Territoriale Nazionale consiglia di inserire clausole trasparenti a riguardo.

Conclusione
Investire tempo nella verifica del contratto protegge entrambe le parti e garantisce un rapporto sereno e trasparente.

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